
La burrasca della nonna '97
La burrasca della nonna Con la partecipazione dei miei amici speciali: il Mezza e il Giannini e con: Natalia e Daria Correva l'anno 1997, ero appena riuscito a comprare una barca: Pepe, un piccolo Comet 850 del '79. Finiti gli anni in cui il Mare era il mio mestiere, ora avevo un lavoro "normale", mi ero sposato e da poco io e Natalia avevamo una splendida figlia, Daria. Dove fare la prima crociera con la nostra Pepe se non nelle Bocche di Bonifacio? La fabbrica del Maestrale, profumo di mirto e musica di onde che baciano bianche spiagge minuscole. E così chiamo i miei amici di sempre e in una sera di primavera, davanti ad una birra, decidiamo di prenderci qualche giorno per noi e portare Pepe in Sardegna. E poi è subito giugno, il porto di Riva di Traiano e già nella scia luminosa tracciata da Pepe in una notte di luna con la prua rivolta al largo. La meta è la baia di Rondinara nel sud della Corsica per poi scendere fino a Bonifacio, passare le Bocche e lasciare Pepe a Cannigione per una settimana in attesa di iniziare la vacanza con Natalia e Daria. La notte passa in fretta tra racconti, birra e profumo di Mare. All'alba un orizzonte circolare risveglia l'istinto dell'alto Mare che, insieme all'odore di terra, si annida nell'anima di ogni marinaio. Nel primo pomeriggio si cominciano a vedere le alture della Corsica e anche il Mare cambia umore. La burrasca è annunciata dalle prime onde che arrivano senza vento, sempre più alte e ripide. Le conosco bene e so che è proprio qui, a oriente delle Bocche, che il Maestrale soffia più forte. E allora due mani di terzaroli, fiocco piccolo e aspettiamo che inizino le danze, e, dopo poco, siamo accontentati, il Mare davanti a noi, da celeste diventa blu scuro in una linea che avanza veloce. Mure a sinistra, la prua è su Rondinara che dista ancora una ventina di miglia. E' una bolina entusiasmante, è la prima volta che prendo una burrasca con Pepe, è la mia Barca e so che non mi tradirà ma ad ogni onda controllo che tutto regga e incrocio le dita. Miglio dopo miglio, La Corsica si avvicina, la radio sintonizzata sul canale 16 comincia a ricevere comunicazioni in francese, la bandiera di cortesia, quella Corsa, è issata sulla sartia di dritta, pregusto il momento in cui le onde si abbasseranno al ridosso della costa e già immagino l'ingresso nella splendida baia di Rondinara prima del tramonto con l'acqua turchese e trasparente. Ma poi il cellulare del Mezza ritrova campo e suona. In mezzo alla burrasca è difficile ascoltare, ma il Mezza è preoccupato, ci dice che la nonna sta male e che quindi deve rientrare in continente al più presto. La decisione è subito presa, niente Corsica, niente Rondinara, viriamo e mettiamo la prua sulla Sardegna. Saranno altre cinque o sei ore di burrasca, ma ora senza più il ridosso della Corsica, dovremo attraversare le Bocche al largo e nel momento di massima pressione del Maestrale? ma per la Nonna del Mezza si fa questo ed altro. L'idea è di passare sottovento alle isole di Santa Maria e di Budelli, entrare nel canale di La Maddalena ed ormeggiare a Palau da dove il Mezza potrà trovare il sistema per raggiungere Olbia e tornare in Italia. Alle 18:00 le onde sono alte ripide e cattive, il vento è molto forte e la povera Pepe avanza ma scarroccia, non riusciamo più a tenere la prua su Santa Maria, dobbiamo passare sottovento a Caprera; Palau non è più la nostra meta. Alle 20:00 siamo al ridosso dell'isola di Caprera, le onde si abbassano e anche il vento comincia a diminuire. Il Cellulare riprende vita e il Mezza è più tranquillo, insieme alla burrasca è passata anche la crisi della Nonna che ora sta meglio. A bordo il clima migliora tantissimo, ci godiamo un fantastico tramonto mentre facciamo rotta sul golfo delle Saline dove passeremo la notte. È già buio quando l'ancora scende veloce verso il fondo accompagnata dal rumore della catena che scorre nella cubia e racconta di come si passi dal mondo del Mare a quello della terra senza smettere di essere marinai. E' buonissima la Pasta asciutta mangiata sotto le stelle nel pozzetto di Pepe. La mattina dopo il bollettino del Mare è ottimo e anche quello medico dice che la nonna è fuori pericolo, possiamo restare in barca ancora due giorni, come da programma. E allora aspettiamo il vento e mettiamo la prua su Budelli, una bella bolina e conquistiamo il ridosso della punta che chiude a sud la Spiaggia Rosa, ringraziando la nonna del mezza, e facendole sinceri auguri di lunghissima vita, ci godiamo due belle giornate sulle spiagge dell'isola nella semplice allegria di tre amici, una barca e il Mare. E poi una bella vacanza con la famiglia, la prima traversata del tirreno di Daria che in un'alba con delfini in alto Mare mi dice: "Papà stai attento a non schiacciare i delfini, sennò si rompono!". Sante Marino
