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La giornata era iniziata come tutte le altre, con un buon caffè, chiamate di lavoro, chiamate di piacere. A un tratto, alzo gli occhi dal pc e vedo che il cielo sta cambiando colore e aspetto. Vivendo in barca siamo un tutt'uno con l'ambiente che ci circonda, con i suoni, i colori, gli odori. Appena qualcosa si discosta dal "normale" salta subito all'occhio. Come il cielo di oggi. Porto dentro il pc, i cuscini, gli asciugamani, le powerbank. Chiudiamo gli oblò e lo sprayhood (che sarebbe il """"parabrezza""""). Circa 10 minuti dopo arriva galoppante un temporale caraibico in grande stile. Vento, goccioloni di pioggia, altro vento. Il windex segna 30 nodi, ma noi avremmo giurato che fossero di più. La pioggia sulla pelle assomiglia a tanti pizzicotti e sono costretta a indossare la maschera (da mare) per tenere gli occhi aperti. Teniamo sotto controllo l'ormeggio, che fortunatamente è al gavitello, mentre il temporale continua per un'ora intera. Alla fine il vento soffia altrove e il mare si calma. Il blu dell'acqua si è trasformato in marrone. Plastica, pezzi di legno, una sedia, dei cocchi, tutto galleggia pigramente sul filo dell'acqua, in un contesto che adesso assomiglia più a un lago che non al mare. Neanche un'onda increspa l'acqua. Come a dire "per oggi ho fatto abbastanza, ci vediamo tra un po'". Io lo guardo e mentre ripercorro le ore precedenti interiormente applaudo, perché di fronte a uno spettacolo così maestoso non si può che alzare le mani e amare ancora una volta questa natura così forte e così indifferente. Due caratteristiche infinitamente più difficili da possedere per l'essere umano. Sarà per questo che ne siamo così affascinati. Buonanotte! C.

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