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শর্টস সৃষ্টি

Il "Nodo Cappuccino" è un nodo di arresto, con una funzionalità simile a quella del nodo savoia. La sua realizzazione permette di avere un nodo più "corposo" rispetto al savoia, migliorando la tenuta. In questo video vedremo come realizzarlo in maniera semplice ed efficace, ottenendo un nodo ben fatto e facile da sciogliere. https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it


CAZZATE IN BARCA A VELA L’argomento di oggi è L’ORMEGGIO. 😀 Navigare è un’arte che si esprime non solo nella libertà di solcare i mari, ma anche nel rituale dell’ormeggio, momento in cui il mare incontra la terra. L’ormeggio di una barca a vela, sia a poppa che a prua, rappresenta una danza delicata, guidata da tecnica e conoscenza. Questo post è dedicato a tutti gli appassionati di vela che desiderano approfondire questo aspetto fondamentale della navigazione. Ormeggio di Poppa Ormeggiare a poppa significa avvicinarsi al molo o al pontile di coda, lasciando che la parte posteriore della barca sia la prima a toccare. Questa manovra è spesso preferita per la facilità di discesa a terra, permettendo un accesso diretto dalla piattaforma di poppa. La chiave è una lenta avvicinazione, regolando la velocità e mantenendo il controllo della barca con movimenti precisi e misurati del timone e dei motori, se disponibili. Ormeggio di Prua Ormeggiare a prua, al contrario, prevede che la parte anteriore della barca si avvicini per prima al punto di ormeggio. Questa tecnica è utile in condizioni di vento e corrente favorevoli che assistono nella manovra, permettendo alla barca di avvicinarsi dolcemente al molo. L’abilità del skipper nel gestire l’equilibrio tra velocità, direzione del vento e corrente è cruciale per assicurare un ormeggio sicuro e senza intoppi. Che si scelga di ormeggiare a poppa o a prua, la conoscenza e la pratica sono essenziali. Ogni tecnica ha le sue peculiarità e richiede un approccio diverso, ma tutte condividono l’obiettivo comune di garantire la sicurezza della barca e dell’equipaggio. Invitiamo tutti i velisti, sia novizi che esperti, a perfezionare queste tecniche e a condividere le proprie esperienze. Il mare ci insegna ogni giorno qualcosa di nuovo, e l’ormeggio è una delle sue lezioni più preziose. Buon vento a tutti gli amanti del mare e della vela! #weekendavela #sailinglovers #sailingvacation #sailingholidays #ironia #ironiaportamivia

The fine vessels designed and built by the Dickie family at the beautiful Loch Fyne fishing port of Tarbert were infused with varying degrees of unmistakable Scottish fishing vessel DNA married to strict yacht quality discipline learned at Fairlie by yard founder Archibald M. Dickie; the motorsailer TUNNAG (Gaelic for duck) is both no exception and a very fine, and authentically preserved example. The ingredients are all there: a bold sheerline bookended by a proud bow and sweetly curved canoe stern; astonishingly stout construction specifications; bright finished teak topsides and superstructures topped by a wheelhouse in which the amateur yachtsman could feel like a master mariner for the weekend, in command of surely the smartest little ship in the anchorage, or retire to a Pullman carriage interior in a quality of carpentry that few yards could match. And not to forget a pair of masts raked at just the right angle for an air of jauntiness, capable of carrying a fair spread of canvas. There is nothing quite like TUNNAG in offering such vintage pre-war chutzpah and yet modern practicality. She has recently received a completely new teak deck laid by one of best of present-day craftsmen and requires post-refit commissioning, including servicing of her trusty and economic Gardner engine, to have her ready for the season.