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Tiriamo su l’ancora verso le 7:30. La giornata inizia con un piovasco leggero. Superate le gocce del mattino, sale il vento. Un pezzo di Genoa e subito corriamo a 6 nodi. Tutto procede tranquillo. Oggi più che mai il concetto “più vento meno tela” ci permette di condurre una navigazione tranquilla. 30 nodi di bolina, un fazzoletto di Genoa e la velocità di 5,5 nodi ci permette di non sdraiare la barca, anzi di svolgere una navigazione rilassata e serena. Si avvicina il momento dell’ormeggio a le marin. E qui si apre la riflessione del giorno. Ormeggio da quando sono ragazzino, molto prima di prendere la patente. In varie condizioni, dalle più impegnative alle più rilassate. Julia non ha l’elica di prua e questo non ha mai rappresentato un problema nè ne ho mai percepito il desiderio. Oggi mentre ci avviciniamo al porto guardo l’anemometro: 20/24 nodi. Sempre 20/24 nodi. Non scende. Speriamo in un posto barca che abbia vento in poppa, penso. Arriviamo, arriva il gommone che ci indica il posto barca. Completamente al traverso. Vento a 90gradi da sinistra. Qui l’ormeggio si fa di poppa, con corpomorto preso da una boa a prua. Quindi facendo retromarcia per entrare nel posto barca bisogna essere anche precisi nel non prendere la trappa nell’elica (essendo le boe molto ravvicinate). Do retromarcia, la barca prende velocità. Diventa manovrabile con facilità, entro tra le boe. Qui arrivano i 20 soliti nodi al traverso. Ok, bisogna fare in fretta. Cami fissa la prua, io la poppa. Julia è blindata e al sicuro. Anche questa volta danni zero.. Qui veniamo al punto. Non ho mai sbagliato un ormeggio. Non lo dico con arroganza, lo dico con sicurezza (complice il fatto forse di avere sempre una soglia di attenzione molto alta). Eppure ogni volta, ogni nuovo ormeggio è come se fosse il primo. Dimentichi di quella volta in cui avevi 30 nodi al traverso, non 20, e tutto andò bene lo stesso. Dimentichi tutto, la statistica sparisce. Ogni ormeggio è come il primo. Forse è proprio per questo “non prendere le cose sotto gamba” che per fortuna non dobbiamo leccarci le ferite dopo ogni operazione delicata. A.
Alexander Marine are pleased to present the 2005 Azimut 68S 'Four Seas' to the market as central agents. She is presented to market having just completed a substantial soft furnishings, engineering and electronics upgrade. 'Four Seas' seamlessly combines sportiness and cutting-edge technology, embodying two key design concepts that define this sleek and stunning vessel. Crafted with precision in Italy, the world's largest yacht builder Azimut set out to create a sports model that stood out - and that it did. Stepping on board, one is immediately enveloped in Azimut's design philosophies, promising a superior experience on the open ocean. Described as comfortable, open, and airy, the yacht provides an incredible onboard experience reflecting Azimut's commitment to quality in both design and construction. Lying: The Boatworks Shipyard & Marina, Coomera, Queensland, Australia. Disclaimer: All specifications in this presentation are provided for information only and particulars herein are obtained from sources believed to be correct, but not guaranteed. Buyers should satisfy themselves with respect to accuracy.