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Giorno 14 - TRAVERSATA IONICA Più andiamo avanti e più aumentano le miglia che percorriamo senza fare soste. Un po’ come un allenamento alla resistenza. Siamo partiti con la traversata adriatica, 60 miglia. Adesso quella ionica, 70 miglia. Ci aspetta la traversata sulla Sardegna, 190 miglia. Senza contare le centinaia di ore da aggiungere di navigazione sotto costa, che pur essendo a poche miglia dalla terra, temprano i nervi e allenano la pazienza. Più andiamo in là più prendiamo confidenza con le lunghissime ore a bordo, durante le quali il più delle volte il panorama è sempre uguale e non succede niente di eccezionale. Allora diventa più facile navigare nei mari interiori, dove più c’è calma esterna più diventa burrascoso là dentro. Sono lunghe le giornate e le nottate a bordo di Julia questi giorni. Onde alte, panorami importanti. Il viaggio non è che all’inizio. Ci leggiamo domani amici! C.

Emozioni miste. Ci riflettevo oggi. Tutta l’attenzione l’hanno rubata orche e meteo. Nessuno a pensare a cosa ci stessimo lasciando alle spalle. Tutto è partito con grande trepidazione: la prima Gibilterra e il primo splash in Atlantico. Da lì è stato la nostra casa per un bel po’. Ci ha visti attraversare da Cadice alle Canarie. Dalle Canarie a Capo Verde. Da Capo Verde il grande salto ai Caraibi. È sempre stato educato, posato, tranquillo. Tranne agli arrivi. Ecco gli arrivi ce li ha movimentati parecchio, ma glielo concediamo. Abbiamo girato i Caraibi per mesi, aspettando la finestra migliore per rientrare. Così qualche giorno fa abbiamo riattraversato verso l’Europa. Azzorre, per la precisione. Da lì Madeira e domani sarà la volta delle sue porte: Gibilterra. Usciamo dall’Atlantico per rientrare nel Mediterraneo. L’aria di casa si fa più intensa, più nitida. Tornare è emozionante e al tempo stesso un’enigma. Sapremo riadattarci alla terra? Alla città? Un caro amico oggi mi ha scritto che un viaggio non è tale se non prevede un ritorno a casa che ti faccia assaporare con più gusto ogni cosa. Penso sia proprio così. Tornare vorrà dire riprendere contatto con la vita di prima ma da persone nuove, completamente diverse. Che poi tornare… quanto durerà?… qui a bordo ci sono già dei piani…. Ma questa è un’altra storia. Ora siamo qui, a goderci l’ultima notte in queste onde lunghe che ci sollevano e riappoggiano delicatamente. Con loro procediamo decisi con la prua sullo stretto. Domani sarà un’altra giornata di emozioni forti♥️ meglio riposare! Buona notte a tutti e a domani Andrea