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Le temps chez Aristote et le concept d'entéléchie qui est en son fondement : Disponible chez tous les libraires et gratuit en PDF sur : http://editions-villegagnons.com/metabiologie_dumouvement_entelechique.htm Premier ouvrage de l’histoire de la philosophie à être totalement consacré au concept d’entéléchie, il ne s’agira pas de proposer un essai historique allant de la mise en place de cette notion chez Aristote jusqu’à la conception biologique développée par Hans Driesch. Inscrit dans un projet plus global de compréhension du temps aristotélicien, c’est à une véritable refondation métaphysique du concept que ce travail nous convie. Si Kant, à l’ultime fin de sa première critique, avait admis qu’il n’existait que deux voies possibles de fondation de l’a priori - la voie historique (platonicienne) empruntée par Hegel et la voie physiologique (aristotélicienne) qui sera la nôtre - la première partie de ce second volume prendra pour acquis qu’il n’existe pas de théorie qui puisse unifier ces deux pôles du savoir. Cela impliquera une scission entre deux mouvements irrationnels que sont le mouvement entéléchique aristotélicien et le mouvement dialectique platonicien. A partir du corps a priori du surhomme, le premier mouvement sera à la racine de la théorie de la connaissance (De la science) alors que le second sera au fondement de la théorie des valeurs (De l’Idéologie). En circonscrivant le mouvement dialectique dorien autour du noûs perse (iranien), ce travail offrira une première définition totalement négative du mouvement entéléchique appuyé, lui, sur le noûs ionien (« phénicien ») dont la seconde partie sera l’objet. De l’analyse de la substance première en passant par l’étude phénoménologique des schèmes de la camusité et du membre moteur, cette étude reviendra sur l’élasticité du tendon afin d’approcher non-phénoménalement le concept lui-même et tenter ainsi une première symphyse avec les rythmes circadiens de la biologie contemporaine

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Giorno 51 - all’ancora a Torrevieja Questa mattina sveglia presto, con le prime luci apriamo gli occhi. Sarà che a questa longitudine il sole sorge alle 8😂 Comunque possiamo dire “sveglia all’alba”. Appena alzati dal letto Cami si allena. “Cavolo, devo ricominciare ad allenarmi anche io”. Una frase che mi frulla per la testa da un po’ di giorni. La lascio lì, deve maturare per bene per trasformarsi in azione. Il fermento c’è, sono fiducioso che a breve avrò la spinta giusta per rimettermi in forma. Pensieri a parte. Colazione! Yogurt con muesli e granelli di cioccolato. Alle 9 si “va in ufficio”. Devo dire che stiamo trovando un buon equilibrio tra vita lavorativa e vita a bordo sia nei tempi sia nello spazio. Ognuno ha la sua postazione. Ed è fondamentale riuscire ad entrare in quello stato mentale di “testa sui clienti” per rendere la produttività efficace e dare il 100%. Un pranzetto di verdure cotte in salsa di soia, wok, e frittata. Mezz’ora di pausa e di nuovo sul computer. Sono giorni caldissimi perché entrambi stiamo lavorando su un cliente comune che sta per lanciare un nuovo prodotto e ci assorbe gran parte del nostro tempo. Le ore passano veloci: chiamate, preventivi, fatture, allineamenti, decisioni. Esco, subito dopo aver chiuso il computer, e vengo sorpreso da un panorama che ogni volta mi emoziona come se fosse la prima volta. Ogni tramonto ha il suo sapore, il suo colore. Dopo tante ore concentrati la natura non può fare un regalo più grande per rilassare la mente. Ce lo godiamo, tutto. Dalle prime luci ancora intense fino a quando il sole è appena scomparso e le nuvole prendono quel colore rosa che non è possibile descrivere a parole. Ineffabile come direbbe il vecchio Dante (rendiamo felice la professoressa di lettere del liceo😊). E così cala la sera, ci rilassiamo e pensiamo alla cena. Stasera facciamo un salsiccia in umido e polenta in grande stile invernale. Un inverno che quest’anno se tutto va come speriamo sarà contornato da palme e noci di cocco, ma che per ora per noi significa ancora camino, libro e una cena calda. Il viaggio continua verso spiagge e cocchi, ma per ora ci godiamo ancora i sapori montani. Andrea

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Sailing to Catalina: How Small is Too Small? #boat #sailing #shorts

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