מִכְנָסַיִים קְצָרִים לִיצוֹר


Waltz of Bones in the Moonlight Two elegantly dressed skeletons waltz in a ballroom frozen in time. Their bones gleam with gilded details, draped in tattered aristocratic attire-a moth-eaten tailcoat and a decaying ball gown. They move gracefully across the cracked marble floor, their hollow gazes locked in eternal devotion. Around them, wilted roses, shattered mirrors, and swirling dust glow under the pale moonlight. A ghostly orchestra plays faintly in the distance as they spin, caught between death and passion. This is a love story written in bones.

Ecco un'altra mattina di scrittura e vita in barca. ??Mi sono svegliata prima dell'alba in una rada deserta delle isole Pakleni, in Croazia. ?????Per mezzora ho meditato, fatto journaling ed apprezzato la bellezza della natura. A me queste pratiche servono molto per iniziare la giornata con il pieno di energia positiva, soprattutto quando voglio scrivere. ?Dopo colazione ho buttato giù alcune idee per la seconda parte del mio libro. All'inizio scrivo sempre a mano, e solo in un secondo momento uso il computer. Ho poi iniziato il lavoro vero e proprio su un capitolo che avevo già scritto ma che era da revisionare. E mi sono resa conto che più che revisionarlo dovevo proprio riscriverlo. Può succedere, perchè la scrittura di un'opera non è un processo lineare. Così per il resto della mattinata, ho riscritto il capitolo dall'inizio e l'ho rivoluzionato. Ora mi piace molto di più. ?Ti è piaciuto questo Short? Lascia un commento e ne creerò altri di questo tipo ??????Io sono Giulia e sto scrivendo un libro mentre vivo in barca a vela insieme a Mads (???????). Seguimi su IG e YT per altri racconti di mare e di scrittura!

Ragazzi che giornate.. il bello di avere lavori grossi a bordo è quando tutto inizia a dipanarsi. Come quando hai una matassa di filo ingarbugliato in mano e pian pianino inizi a fare ordine. All'inizio ti demoralizzi, vorresti lasciare tutto lì com'è. Poi pensi a cosa servirà quel filo e porti la tua pazienza a un livello superiore. Oggi siamo arrivati al punto in cui resta solo un piccolo nodo. Domani, infatti, collauderemo la filtrazione dell'acqua di mare per renderla acqua potabile. Ancora sembra strano pensare di non dover più dipendere da acqua dolce a terra, ma avere il mare come risorsa idrica potabile. È inevitabile fare riflessioni quando si fanno questi lavori. Almeno a noi vengono proprio naturali! Domani vi faremo sapere se avremo magicamente trasformato le prime gocce d'acqua salata in acqua dolce senza pronunciare alcuna formula magica ma premendo un bottone!