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Lezione completa di teoria della vela effettuata presso la scuola nautica "Nautica In 4 Settimane". Parleremo innanzi tutto della nomenclatura delle parti principali che costituiscono e sono presenti a bordo di una barca a vela. Vedremo poi le manovre fisse e le manovre correnti. Comprenderemo la fisica della navigazione a vela analizzando le forze in gioco ed i loro punti di applicazione. Come si definiscono le andature rispetto all'angolo rispetto alla direzione del vento e come effettuare un cambio di mura con le manovre di virata ed abbattuta. Argomenti: - Nomenclatura 00:00 - Le vele 20:07 - Manovre correnti 26:35 - Fisica della vela 35:46 - Andature 42:50 https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
In questo video vediamo le andatura di una barca a vela rispetto alla direzione del vento. Le andature possono essere distinte in andature montanti ed andature portanti. Possiamo avere mura a dritta o mura a sinistra dipendentemente dal lato dal quale prendiamo il vento, che sarà opposto a quello dove abbiamo le vele. E' possibile effettuare cambi di mura effettuando due distinti manovre: - La Virata - La Abbattuta https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
In questo video rispondiamo alla domanda: come fa una barca a vela a navigare grazie al vento e soprattutto come fa a risalirlo fino circa a 40/45°... Vediamo la fisica della vela andando a parlare di spinta velica applicata al centro velico e resistenza idrodinamica applicata al centro di carena. Vedremo inoltre che la loro posizione influenza l'andatura della barca a vela rendendola più orziera o più poggiera. https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
In questo video parliamo delle manovre correnti dell'imbarcazione. - scotta di randa utilizzata per cazzare e lascare la vela principale dell'imbarcazione regolando l'angolo del boma rispetto all'asse longitudinale dell'imbarcazione stessa - scotta del fiocco utilizzata per cazzare a lascare la bela di prua. A differenza della scotta della randa, posizionata centralmente rispetto alla barca, la scotta della vela di prua è suddivisa in due parti, quella di dritta per la navigazione mura a sinistra e quella di sinistra per la navigazione mura a sinistra. - i carrelli della scotta del fiocco ed il trasto della randa - il wang utilizzato per la regolazione dell'altezza del boma - il paterazzo utilizzato per inarcare l'albero verso poppa al fine di smagrire le vele https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
In questo video parliamo della nomenclatura delle parti di una barca a vela. Vedremo le parti sopra e sotto la linea di galleggiamento. Le parti principali che possiamo trovare sulla coperta e parte delle attrezzature presenti. La barca che utilizzeremo per la spiegazione è una delle barche della scuola nautica "Nautica In 4 Settimane" ormeggiata presso il porto di Roma Ostia. La vedremo da vari punti di vista, descrivendo la maggior parte dell'attrezzatura di base dell'imbarcazione e del rigging, composto da albero e boma. https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
In questo video parleremo delle vele di una barca armata a sloop, quindi albero con boma, randa e fiocco. Andremo ad analizzare tutte le parti delle vele presenti a bordo: - i lati: inferitura, base e balumina - gli angoli: punto di penna, punto di mura e punto di scotta/di bugna Vedremo che è possibile ritrovare questi nomi su entrambe le vele: randa e fiocco. Inoltre vedremo che per ciò che riguarda la vela di prua è possibile avere diverse tipologie dipendentemente dalla dimensione della base rispetto alla distanza tra la prua e la scassa dell'albero. https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
Quest'ultimo è un accessorio fondamentale per manovrare qualsiasi cabinato a vela: serve a moltiplicare la forza di tiro esercitata su qualsiasi scotta o cima che offra una certa resistenza e lo si utilizza per qualsiasi manovra corrente (scotte, drizze, amantigli, etc.), in particolare per issare e cazzare le vele. Oggi i cabinati a vela tendono ad avere in coperta solo pochi winch ma ben dimensionati e potenti. In un'attrezzatura standard in genere sono presenti due winch dedicati a drizze e amantigli, poi due verricelli più potenti con self-tailing per il genoa e altri due per lo spinnaker, la randa ed eventuali sartie volanti. La riduzione del numero dei winch in coperta è anche merito dell'utilizzo di stopper che permettono di bloccare scotte e cime. https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
In questo video parliamo delle manovre fisse dell'imbarcazione a vela. Le manovre fisse si chiamano in questo modo perché possono essere regolate (quindi chiamate manovre) ma non durante la navigazione. Vengono infatti regolate con l'ausilio di arridatoi quando la barca è ormeggiata: solitamente a cura di un attrezzista, un tecnico esperto di rigging. Le manovre fisse sono: 1. lo strallo di prua 2. lo strallo di poppa 3. le sartie Se lo strallo di poppa è dotato di un paranco regolabile durante la navigazione prende il nome di Paterazzo: il paterazzo può essere regolato durante la navigazione a vela per adeguare il rigging alle particolari condizioni di vento. Viene cazzato in caso di vento forte e lascato in caso di vento debole. https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
Il Nodo margherita è uno dei nodi più famosi e serve per accorciare una cima o una corda quanto si voglia e per poter crearne due colli ai quali poter poi legare due cime. Il nodo Marcherita può essere utilizzato in diverse situazioni, vediamo le tre principali applicazioni: La prima è quella di accorciare una cima per cui se ho una cima troppo lunga vado ad eseguire una manovra per cui la accorcio. La secondo è evitare che all'interno di questo circuito ove vi fosse una cima logora questa venga ulteriormente stressata a rischio rottura La terza è creare una sorta di ammortizzatore nel caso in cui sono in un ormeggio temporaneo non ho le molle a disposizione anche lì posso usarlo per questo scopo. https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
In questo video parliamo del motore marino. Il motore marino è un comune motore endotermico che potresti trovare installato anche a bordo di un camion, ovviamo devi considerare alcune differenze fondamentali che analizzeremo insieme. Parleremo del sistema di raffreddamento del motore marino che può essere diretto o indiretto grazie allo scambiatore di calore. Essendo un motore endoterminco può essere 2 tempi o 4 tempi sia benzina che diesel. Vedremo insieme i tempi e le fasi delle varie tipologie di motore marino. https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
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Il "nodo di bozza", è un tipo di nodo molto utile nella nautica per legare temporaneamente una cima o una corda. La sua caratteristica principale è la sua capacità di scorre lungo la cima, permettendo di regolarne facilmente la lunghezza. Il nodo di bozza è fra i nodi più utili in barca. Ci permette infatti di legare una cima più piccola a una più grande non per giuntarle, ma per "agganciare" la più piccola lungo la più grande. Con quali utilità? Infinite. Una cima incastrata e in tensione che ha bisogno di essere tirata, un corpo morto da accorciare, una linea d'ancoraggio da alleggerire, una scotta incattivata intorno a un winch da cui si deve scaricare tensione per lavorare sul winch e liberarlo. Potremmo continuare con una serie infinita di casi. In termini generali possiamo dire che si può ricorrere a un nodo di bozza ogni qualvolta si debbafissare una cima di dimensioni più piccole su una di dimensioni più grandi e non, come ad esempio con il nodo bandiera, per giuntare una cima all'altra. Il nodo di bozza è un elemento fondamentale da conoscere per chiunque pratichi la nautica, poiché offre un modo rapido ed efficace per gestire le cime durante le operazioni di bordo. Sintonizzatevi al nostro video didattico per imparare a eseguire questo nodo e per scoprire come renderà le vostre manovre più efficienti e sicure. Buona navigazione! https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
Il "Nodo Cappuccino" è un nodo di arresto, con una funzionalità simile a quella del nodo savoia. La sua realizzazione permette di avere un nodo più "corposo" rispetto al savoia, migliorando la tenuta. In questo video vedremo come realizzarlo in maniera semplice ed efficace, ottenendo un nodo ben fatto e facile da sciogliere. https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
Il "Nodo Savoia" è molto affidabile come "nodo di arresto" nell'ambito della nautica, svolgendo un ruolo cruciale nel prevenire scotte o drizze dal fuoriuscire dai loro bozzelli. La sua struttura a otto si dimostra perfetta per bloccare in modo sicuro e affidabile le linee, garantendo che rimangano saldamente al loro posto durante le varie manovre a bordo. L'esecuzione del "Nodo Savoia" come nodo di arresto è semplice ed efficace. Creando una serie di nodi sovrapposti, il "Savoia" forma una barriera che impedisce alle cime di scivolare fuori dal bozzello. Questa caratteristica lo rende particolarmente adatto per fissare in modo sicuro le scotte delle vele o i drizze alle relative pulegge, assicurando che rimangano saldamente ancorate durante la navigazione. Quando siete in mare aperto e la sicurezza delle vostre manovre è fondamentale, il "Nodo Savoia" diventa un alleato affidabile per evitare inconvenienti e garantire un controllo ottimale delle vele. Sintonizzatevi al nostro video didattico per imparare rapidamente e facilmente come eseguire questo nodo di arresto, rendendo la vostra esperienza di navigazione ancora più sicura e piacevole. Buon vento e nodi saldi a tutti! https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
Ciao marinai! Oggi vogliamo parlarvi di un nodo davvero utile: il "Nodo Bandiera". Serve per unire due cime di diverse sezioni in modo veloce e sicuro. Immaginate di dover affrontare questa situazione: avete una cima più spessa e una più sottile e avete bisogno di unire le due senza complicazioni. Ecco dove entra in gioco il "Nodo Bandiera". Questo nodo è la soluzione ideale quando avete bisogno di combinare cime di diverse dimensioni. È veloce da eseguire e crea una connessione robusta che potete fidarvi di utilizzare in varie situazioni a bordo della vostra barca. Nel nostro video, vi mostreremo passo dopo passo come eseguire il "Nodo Bandiera" senza intoppi. Sarà un gioco da ragazzi, anche se siete alle prime armi con i nodi marinareschi. Imparerete in un attimo come rendere salda e sicura la vostra unione di cime. Vedremo anche una variante del nodo bandiera che ci permette di aumentare la sicurezza di questo nodo. Che siate nuovi in questa avventura o velisti navigati, il "Nodo Bandiera" è uno strumento pratico da avere nella vostra cassetta degli attrezzi nautici. Sintonizzatevi per imparare a unire cime in modo semplice e veloce. Buon vento e buon nodismo a tutti! https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
Benvenuti a bordo della nostra serie didattica sulla vela, dove oggi esploreremo un nodo essenziale per l'ormeggio: il "Nodo Parlato", conosciuto anche come "Nodo dei Parabordi". Un compagno indispensabile per mantenere la tua imbarcazione sicura e stabile quando è ormeggiata. Il "Nodo Parlato" è come un abbraccio affidabile per la tua barca quando è il momento di ormeggiare. Questo nodo è progettato appositamente per fissare i parabordi, quegli indispensabili ammortizzatori che proteggono la tua imbarcazione dagli urti contro il molo o altre barche durante l'ormeggio. La sua utilità è fondamentale per preservare l'integrità della tua barca e garantire un ormeggio sicuro. Nel nostro video didattico, vi guideremo con entusiasmo attraverso ogni passo necessario per eseguire il "Nodo Parlato" con perizia e sicurezza. Imparerete i segreti di questo nodo, dalla sua esecuzione impeccabile alla sua importanza cruciale durante le operazioni di ormeggio. Che tu sia un marinaio alle prime armi o un navigatore navigato, questo video è pensato per tutti coloro che amano la vela e desiderano padroneggiare i fondamentali dell'ormeggio. Preparatevi a rendere il vostro prossimo ormeggio un'esperienza senza stress con l'aiuto del fidato "Nodo Parlato". Buon vento e ancoraggi sicuri a tutti! https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
Benvenuti a bordo della nostra entusiasmante serie di video didattici sulla vela! Oggi vedremo come realizzare un "Nodo Piano", un compagno indispensabile per ogni velista che si rispetti. Questo nodo, noto anche come "Nodo Piatto", è utilizzato per unire due cime di uguale sezione. E' molto affidabile ed offre un'ottima garanzia di tenuta. Come tutti i nodi ben fatti si sciogliere quando lo desideriamo in maniera molto semplice. Immaginatevi di navigare in acque tranquille, il vento che sussurra tra le vele e il sole che dipinge riflessi scintillanti sull'acqua. È qui che il "Nodo Piano" entra in scena, offrendo una soluzione affidabile per unire due estremità di cavi o corde. La sua facilità di esecuzione e la robustezza del legame che crea lo rendono ideale per fissare saldamente attrezzature, ancoraggi e molto altro ancora. Che siate principianti alla ricerca di nozioni di base o navigatori esperti desiderosi di perfezionare la propria tecnica, questo video è pensato per tutti gli amanti della vela che vogliono migliorare le proprie abilità. Imparate con noi a trasformare la navigazione in un'esperienza ancora più gratificante! Preparatevi a salpare con il "Nodo Piano" e a rendere la vostra avventura in mare ancor più straordinaria. Buon vento! https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
Benvenuti a bordo della nostra serie di video didattici sulla vela! Oggi parleremo del nodo nautico "Gassa d'Amante". Preparatevi per un'avventura entusiasmante alla scoperta di uno degli strumenti più utili e affascinanti per i velisti di tutto il mondo. La "Gassa d'Amante" è un nodo marinaresco che si rivela essenziale per numerosi scopi a bordo di una imbarcazione. La gassa d'amante è un nodo di trazione. Utilizzato per le manovre correnti delle vele, scotte e drizze, ma anche in tantissime altre situazioni. La sua flessibilità lo rende un alleato perfetto in diverse situazioni, che vanno dal fissare l'ancora in modo sicuro all'ancoraggio alla gestione delle vele durante le manovre più complesse. Quindi, se siete appassionati di vela o state iniziando a esplorare il meraviglioso mondo della navigazione, non potete perdervi questo affascinante video sulla "Gassa d'Amante". Sarete guidati passo dopo passo attraverso l'esecuzione di questo nodo, imparando i segreti e le applicazioni pratiche che renderanno la vostra esperienza di vela ancora più gratificante. Sintonizzatevi per scoprire come questo piccolo ma potente nodo può trasformare la vostra avventura in mare e portare la vostra abilità di vela a nuovi livelli! Buon vento! https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
Allora andiamo ad eseguire adesso una "Volta di Galloccia" conosciuto anche come nodo di bitta. La galloccia è elemento della barca che ci permette di assicurare la barca all'ormeggio tramite le cime di ormeggio. https://elearning.nauticain4settimane.it https://www.nauticain4settimane.it https://www.enjoysailing.it https://www.latuabarcascuola.it
In questo video parliamo di coordinate geografiche! La prima cosa da considerare è che la terra non è rotonda bensì è un sasso deforme che prende il nome di Geoide: è soltanto associata al concetto di sfera perfetto perché altrimenti sarebbe stato impossibile trovare su di essa un dei sistemi di riferimento efficaci. Cosa intendiamo per sfera perfetta? Vuol dire che praticamente se la tagliamo passando per il centro otteniamo un cerchio massimo di 40.000 km, questo in qualsiasi direzione effettuiamo il taglio. Quindi 40.000 km è la sezione massima ottenibile sulla sfera terrestre. Partendo da questo presupposto cerchiamo di comprendere in che modo è stato realizzato il reticolo geografico. La prima cosa che dobbiamo fare è andare ad identificare sulla sfera terrestre dei riferimenti perché essendo una sfera perfetta in realtà non ha nessun tipo di riferimento. La Terra ruota su se stessa ed ha una velocità periferica massima di 1668 chilometri orari, questa velocità decresce allontanandoci da quest'area di massima velocità, fino ad arrivare a due punti che sono gli unici due Punti Fermi della sfera terrestre i nostri Poli. Si immagina poi che i due poli siano attraversati da un asse denominata asse di rotazione terrestre: allora i due poli con l'asse di rotazione terrestre rappresentano il punto di partenza per la realizzazione del reticolo geografico. Il primo taglio il primo taglio passerà per il centro e sarà perpendicolare all'asse di rotazione terrestre. Il circolo massimo ottenuto prende il nome di Equatore. Dall'Equatore andiamo poi a tagliare parallelamente andando a trovare tanti cerchi minori quindi sempre più piccoli mano mano che ci allontaniamo dall'Equatore. Per creare un reticolo geografico dovremmo anche tagliarla verticalmente. Quindi che cosa facciamo? Prendiamo altri piani e facciamo intersecare la sfera passando per i poli in questo caso otteniamo quindi delle sezioni verticali. Le sezioni ottenuto saranno tutti i circoli massimi. In questo caso però non li consideriamo circoli massimi bensì semicircoli massima. Una metà è viene denominata Meridiano l'altra metà viene considerata antimeridiana. Quand'è che chiamiamo un semicerchio Meridiano E quando lo chiamiamo antimeridiano in realtà dipende esclusivamente da dove si trova l'osservatore.